Dati Tecnici:
altezza: 45 cm

Fascia cronologica di riferimento: anni ‘60

Motivazione cronologica: Apparecchi di fisica, Paravia, 1958 (codice articolo 51320)

E017, codice catalogo interno

Stato di conservazione: discreto

 L’apparato prende il nome dal maestro vetraio Johann Heinrich Geissler il quale, nel 1854, lavorò a Bonn con J. Plücker, lo studioso che, tra i primi, si occupò della conduzione elettrica nei gas. 

Il dispositivo, sostenuto da una base di legno, è formato da un manicotto di vetro ad U caratterizzato dalla presenza, in entrambi i rami, di serpentine in vetro di forma diversa che, in sostanza, sono i veri e propri tubi di Geissler. Le serpentine contengono un gas rarefatto (presumibilmente aria) e sono immerse in liquidi, probabilmente fluorescenti, con differenti colorazioni. I rami sono dotati di elettrodi in modo tale che, collegati ad un generatore, si produca ionizzazione del gas e, quindi, la conseguente luminosità. A tale scopo la pressione del gas deve essere all’incirca di 2 mmHg, mentre la d.d.p. applicata almeno dell’ordine di qualche migliaio di volt.

 Bibliografia: 
Paravia, istruzione n. 494
 

Michelle Carlucci, Giovanni Calabrese, Amalia Francescone