Dati Tecnici:
diametro 30 cm

Fascia cronologica di riferimento: ‘60

Motivazione cronologica: Apparecchi di fisica, Paravia, 1958 (codice articolo 50206)

Stato di conservazione: discreto

n° 31, inventario 1991, costo stimato £ 6.480
Ot06, codice catalogo interno

Lo strumento deriva il suo nome da Isaac Newton che, intorno al 1700, dimostrò come la luce bianca, attraversando un prisma, si scompone in più raggi colorati dal rosso al violetto. Il fenomeno è noto come dispersione della luce. La sommatoria dei raggi risultanti dalla scomposizione è chiamata spettro, dal latino specere ossia apparire.    Il disco di Newton consente di dimostrare la ricomposizione della luce dispersa in luce bianca. Gli spicchi colorati sul disco hanno una disposizione precisa dei colori primari: blu, azzurro, verde, giallo, arancione, rosso e viola (quest’ultimo, nell’immagine, appare rosa) che si ripetono periodicamente per 5 volte occupando sezioni di larghezza differente.
La carta litografata colorata è incollata su un disco di faesite posizionato, attraverso un perno centrale, su una macchina di rotazione manuale
. Quando il meccanismo di rotazione è messo in moto la retina dell’occhio umano percepisce i colori e ne conserva, per una certa frazione di tempo, l’immagine anche quando questa è sostituita da un colore diverso originando una immagine biancastra e tendente al grigio del disco.

Bibliografia: 
Paravia, istruzione n. 339

Adelaide Lisio, Lorenzo Altieri